Se questa era una partita che doveva dire cosa avrebbe voluto fare da grande la Fortitudo, il responso è chiaro: l’obiettivo è solo la salvezza, in una classifica in cui chi segue sembra aver trovato equilibri e forza per rimettere in discussione verdetti che sembravano consolidati. Alla Effe viene meno una delle poche certezze: la solidità difensiva dimostrata fino a due settimane fa. Brindisi, pur con le assenze di Harrison e Zanelli, grazie anche ad un’ottima circolazione di palla distribuisce tiri e canestri tra i suoi giocatori, mentre per parte bolognese – a parte qualche sprazzo di Saunders e di Hunt – si è vista solo molta confusione e imprecisione. Pessima la prestazione di Adrian Banks, il grande ex della partita. Da segnalare il dominio a rimbalzo di Brindisi, che quasi doppia la Fortitudo (47-29).
Inizio con difese a dir poco disattente e attacchi ad alte percentuali, con Wes Saunders sugli scudi con canestri e assist per un concreto Hunt. La Effe prova ad allungare (20-14), ma Brindisi reagisce subito e con la tripla di Thompson riesce a chiudere avanti il primo quarto (21-22).
Visconti e Kroubally spingono l’Happy Casa a +6 (21-27), mentre la Fortitudo per cinque minuti non mette un punto, prima che Hunt e Totè spezzino il digiuno. Gli uomini di Vitucci però sono in fiducia e con Bostic e Bell allargano il divario approfittando delle amnesie difensive bolognesi, nonostante che Banks si sia iscritto finalmente alla partita con 5 punti in fila e così si va all’intervallo con un pesante 48-34 per gli ospiti, che hanno avuto percentuali molto migliori, dominando anche a rimbalzo (21-14).
Il neo-arrivato Bostic si erge a protagonista dell’avvio di terza frazione (38-57). Saunders torna a segnare, ma Brindisi segna ad ogni azione, nonostante Dalmonte provi anche la zona (45-66). Non cambia la musica e i pugliesi restano avanti abbondantemente a fine quarto (72-54).
Nessuna reazione nell’ultimo quarto e la partita scivola via tristemente, con la netta e meritata vittoria dei brindisini che possono dare anche minuti di gloria al giovane Felipe Motta (classe 2003).