Forse le “criticità” denunciate da coach Dalmonte avranno avuto il loro peso, ma l’impressione stasera è che di fronte a una “vera squadra” – come è Cento, con pieno merito in testa alla classifica – siano venuti fuori tutti i limiti di questa Fortitudo, che ha tenuto il campo 15 minuti per poi vedersi sorpassare nettamente dagli ospiti in ogni fase di gioco (tiro, rimbalzi, difesa). Può darsi che questo sia il livello massimo che la squadra può esprimere, è altrettanto possibile che non ci siano le risorse per alzare il livello del roster (anche oggi Davis impresentabile). Ce ne faremo una ragione, ma ci vuole abbastanza Maalox.
Pronti via e Cento rintuzza tutti i tentativi della Fortitudo di allungare e andarsene, recuperando prima sul 12-5, poi sul -10 (25-15) e anche da -7 (30-23), grazie soprattutto ad un Tomassini inarrestabile, 14 punti all’intervallo con quattro triple e il canestro carpiato che sulla sirena riporta gli ospiti a -1 (35-34).
Il sorpasso è nell’aria e si concretizza subito in avvio di terzo quarto. Stavolta è Marks a lasciare il segno, Aradori e Thornton provano a tenere botta ma quando rientra in campo anche Tomassini Cento scappa a +9 (49-58).
Due triple (di chi?) di Tomassini aprono l’ultima frazione (50-65). La Effe trova il canestro dopo tre minuti, Cento arriva a +19 (54-73). Quando la partita sembra finita, alcune decisioni arbitrali riscaldano gli animi in campo e sugli spalti. Tomassini esce per cinque falli, dopo una prestazione mostruosa (34 punti, 8 su 12 nelle triple) e Aradori infila due liberi su sei, poi serve Thornton che mette una tripla che riporta la Fortitudo sotto la doppia tripla di svantaggio (68-76) a 2’20” dal termine. Marks però ritrova la via del canestro, poi Cento sbaglia due tiri ma recupera il rimbalzo d’attacco e Moreno chiude il match con la meritatissima vittoria degli ospiti.