Ormai quattro indizi fanno una prova.
Questa squadra è stata costruita ed ha giocato fin qui ad immagine e somiglianza del proprio coach, che una volta accettata la proposta di Stefano Tedeschi si è buttato a capofitto in questa avventura, rivoltando come un calzino un ambiente che aveva bisogno come il pane di stimoli. Non a caso il suo primo acquisto è stato Riccardo Bolpin, un equilibratore della squadra in tutte e due la metà campo, un mastino difensivo, un giocatore che dai tempi di Pilutti non avevamo più visto con quelle caratteristiche. Felice anche la scelta di affidare ad Aradori il ruolo di prima punta offensiva e Pietro ha risposto con un inizio sfavillante ad oltre 20 punti di media partita.
Nessuno immaginava che la Fortitudo si ritrovasse in testa da sola dopo quattro giornate, ma si sono trattate tutte di vittorie autorevoli, senza affanni particolari – anche con Rimini e Forlì che i pronostici davano davanti alla Effe – nate da una difesa che fino ad ora ha concesso agli avversari solo sporadici varchi.
Per il momento va benissimo così. Non è il caso di fare voli pindarici, ma è chiaro come il sole che anche grazie a coach Caja l’aria è cambiata. Eccome.