L’orgoglio della Fortitudo non basta, l’Armani passa a Bologna solo nel finale (86-75)

L’orgoglio della Fortitudo non basta, l’Armani passa a Bologna solo nel finale (86-75)

Il punteggio finale non deve ingannare. Con una rotazione ridotta al minimo per le molteplici assenze e contro un’Armani che invece sfrutta tutti i suoi uomini a disposizione, la Effe cede solo nella seconda parte dell’ultimo quarto, dopo che era riuscita più volte a recuperare svantaggi anche importanti. Una prova di orgoglio, alla quale hanno dato in molti un positivo contributo, il Totè della prima parte di gara, l’Aradori dell’ultimo quarto, il Durham falloso al tiro ma capace di 10 assist, ma soprattutto un tenace Gabriele Procida capace di prodezze atletiche e di ottime iniziative in attacco. Rispetto alla partita di Brindisi si è rivista una difesa più coriacea, che ha dovuto chiaramente scontare la strapotenza fisica e tecnica dell’Armani.

La Fortitudo risponde bene al 5-0 iniziale di Milano e con Procida e Ashley protagonisti piazza un 9-0 che fa arrabbiare Messina. L’Armani appare lenta e distratta (5 palle perse nei primi 10 minuti), ma ha ampie rotazioni e con l’ingresso in campo del Chacho Rodriguez ritrova maggior equilibrio e dopo una serie di sorpassi e controsorpassi riesce a chiudere la prima frazione sul 17-16 a proprio favore.

L’inizio del secondo quarto, aperto da una tripla di Baldasso, è tutta di marca biancoblu che per due volte raggiunge il +7 (28-21) grazie soprattutto ad una fiammata di Malachi Richardson (5 punti in fila), subito però rintuzzato da Rodriguez, che segna e fa segnare e nonostante l’ottima prova di Leo Totè – magistralmente imbeccato da Durham (già 5 assist all’intervallo) – Milano con il canestro sulla sirena di Melli va negli spogliatoi dopo 20 minuti sul 39-35.

La Effe paga ovviamente la differenza di fisicità sotto i tabelloni (19-13 il conto dei rimbalzi a metà gara) e la solita imprecisione ai liberi (3 su 7). Armani ha in Datome e nel Chacho due appigli sicuri ai quali attaccarsi nei momenti di difficoltà, che con loro in panchina a rifiatare si sono mostrati più volte nei primi 20 minuti.

Partenza super di Richardson che spinge la Fortitudo sul 40-39, ma Milano trova in Hall e Datome le triple che producono un break pesante (41-49). Un antisportivo fischiato a Benzig frutta il +11 (43-54) agli uomini di Messina. Si sblocca Pietro Aradori (48-54), ma Baldasso e Durham sbagliano le triple che potrebbero riavvicinare ulteriormente la Effe e solo con i liberi di Procida si chiude il terzo quarto sul 50-56.

Tre liberi di Datome aprono l’ultima frazione a cui segue un tecnico a Richiardson dopo un mancato sfondamento a Mitoglou (50-62). Il Palazzo si infiamma, Aradori e Procida piazzano due triple (56-62) che riaprono la partita, mentre Messina è costretto a chiamare un immediato time-out. Ancora Aradori al rientro in campo, magia di Ashley ed è -2, ma il Chacho piazza una tripla chirurgica che riporta a +5 Milano (62-67), subito ribadito da una bomba di Hall e da un canestro volante di Melli su assist di Rodriguez (62-72). Le energie bolognesi sono ormai ridotte al lumicino, Durham e Aradori giocano con orgoglio, Baldasso mette una tripla che riaccende qualche speranza (70-77) a 2 minuti dal termine,  ma Milano attacca con lucidità e chiude la partita con le iniziative di Shields.

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